Io voto Lollo. (A. Filippini)

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Voto dal 1988.
Ho votato non so quante sigle e sempre, dico sempre, sono stato deluso.
Poi ho iniziato a votare il meno peggio. Il risultato non cambiava. Anche perché il meno peggio è comunque un sottogruppo del peggio.
Poi ho scoperto il mio essere libertario e lì ho capito. Negli ultimi sei anni mi sono presentato ai seggi, rispettando il mio dovere di cittadino, ho rifiutato le schede e ho fatto mettere nero su bianco il perché del mio gesto, ovvero: perché non mi sento rappresentato da alcun pensiero o persona politica.

Non credo più in questo sistema sociale basato sulla ricchezza illimitata. E' tutto qui.
La storia si ripete e si ripeterà fino a che noi non cambieremo.

La storia si ripete perché noi abbiamo ripetuto la stessa cura al male che ci affligge. Se non vogliamo le ricadute, bisogna cambiare cura, bisogna evitare le complicanze e bisogna evitare di creare le condizioni per ricadere all’infinito. Come? Facendo una cosa che nessuno ha mai fatto prima: diamo un limite alla ricchezza e forse l'Anello del potere verrà distrutto.
Ovviamente non penso che i problemi sfumeranno come nel film, ma possiamo affermare, viste le violenze, i soprusi e le guerre che continuiamo a fare, che forse è difficile fare peggio? Certo, al peggio, per il genere umano, non c’è mai fine, ma non siamo stanchi di come stiamo riducendo questo paradiso terrestre?
Indipendentemente dai miei pensieri “balzani" e dalle mie idee utopiche, sono convinto che le cose debbano e possano cambiare, mattone dopo mattone, centimetro dopo centimetro, lentamente.
Ma per far sì che ciò possa accadere è necessario l'impegno di ogni cittadino e di persone estremamente limpide, oneste, virtuose, volenterose con spirito di sacrificio per la Collettività.
Dopo quasi 46 anni di vita e quasi 28 come votante, per la seconda volta mi recherò alle urne felice e contento di scrivere un nome.
Quel nome è Lorenzo Alberghini, per molti Lollo.
Ma chi è Lollo?
Lollo lo conosco da quando avevamo 6 anni (1976), prima compagno di altare (facevamo i chirichetti), di catechismo e di oratorio, poi compagno di classe alle medie (è stato lui a darmi il soprannome Floppy, tra l'altro di riciclo, visto che anni dopo mi ha confessato che l'aveva dato prima ad un altro, un certo Filippo, ma che non aveva attecchito, e lui testrado doveva darlo a qualcuno, il sottoscritto appunto, che se lo è ritrovato tatuato), uscite e vacanze negli anni scolastici, viaggi in Europa in Inter-rail negli anni universitari, condivisione di una casa per tre anni, viaggi e avventure per il mondo nell'età adulta. Insomma, quasi 40 anni di vita condivisa. Dite che lo conosco bene?
Forse è poco. Diciamo che lo conosco a tal punto che da grande amico è diventato piano piano un vero e proprio fratello, ma con lode, visto che non siamo fratelli di sangue, noi ci siamo scelti.
E' lui che ho chiamato dall'Afghanistan in quell'unico giorno in cui ho avuto paura. E lui, come sempre, è riuscito a pigliarmi per il culo e così, prendendosi cura di me (alla sua maniera), mi ha regalato una risata. Non poteva fare meglio. Una certezza.
Non lo sto santificando, anzi.
E' pieno di difetti come tutti, anzi, ne ha più di tutti, ma solo perché io ormai lo conosco a tal punto che non lo sopporto più.
Ma ha pregi che non hanno tutti: impegno civile, impegno sociale, impegno politico, impegno umano, onestà d'animo e coerenza tra quello che dice e quello che fa.
Ma su tutti, il pregio ancor più raro: conosce il potere, non lo desidera e sa come difendersi da esso. Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha. Io mi permetto di contestare e di modificare quel detto così poco intelligente: il potere logora chi lo desidera (logora chi ce l’ha, perché non pensa ad altro ed è disposto a tutto per la paura di perderlo e logora chi non ce l’ha, perché non pensa ad altro ed è disposto a tutto per conquistarlo). Ma purtroppo, il loro logoramento logora anche il sistema a cui apparteniamo, logora la Sanità, la Scuola, la Ricerca, l’Economia, logora tutti gli spazi interstiziali e cerca di comprare e ricattare tutti. Tanti forse, ma non tutti. E tra quelli inattaccabili c’è Lollo. Ci posso mettere la mano sul fuoco. anzi, mi ci metto tutto. Potrà sbagliare, come tutti, ma di sicuro non si farà mai comprare, tantomeno ricattare.
Il suo pensiero politico?
Complementare al mio, stessa direzione, ma non uguale, d'altronde, come dice il mio amico antropologo: "Se due persone dicono la stessa cosa, una è di troppo!"
Forse per questo siamo prima diventati amici e poi fratelli. Siamo complementari. Incontentabili sognatori, io leggermente più utopico e lui leggermente più realista. Io quello furbo, lui quello meno. Io mi sono intestardito di dare il mio piccolo contributo alla crescita della società con il teatro, lui facendo funzionare la res pubblica e difendendola prima di tutto da chi non è onesto. Io non credo in questo sistema sociale. Lollo sì. Lollo è pure cosciente che perseguire ciò in cui crede non sarà facile, che non sarà una passeggiata, anzi, sarà una strada irta e tortuosa. Ma se Lollo vuol farlo, chi sono io per non aiutarlo?
Anche perché, se si vogliono cambiare le cose, prima bisogna far funzionare bene quelle presenti. Solo così si creano i presupposti per migliorare e rendere il mondo un posto finalmente giusto e umano.
Per questo, alle Elezioni Comunali, il 5 Giugno 2016, per la seconda volta in vita mia, io voto sereno e convinto. Io voto Lollo.
Pace
Andrea Filippini,
detto, per colpa di Lollo, Floppy

10 novembre 2014

Trasporto pubblico  locale e ferroviario in Emilia-Romagna: Lorenzo Alberghini illustra alcuni punti del Piano di Mobilità Sostenibile dell'Altra Emilia-Romagna
Intermodalità treno-bici, no alle grandi opere, potenziamento del trasporto pubblico ferroviario: ecco cosa vuole dire, per l'Altra Emilia-Romagna, muoversi in maniera intelligente, con attenzione agli altri e all'ambiente.

"Il futuro del trasporto pubblico locale in Emilia-Romagna": questo il tema della tavola rotonda organizzata dai sindacati Fast/Confsal Emilia-Romagna a Modena il 10 novembre. All'incontro pubblico hanno partecipato alcuni candidati alla presidenza della Regione ER come Giulia Gilbertoni (Movimento 5 Stelle), Maurizio Mazzanti (Liberi Cittadini), Alessandro Rondoni (Emilia-Romagna Popolare), Alan Fabbri (Lega Nord) mentre per il PD e Forza Italia esponenti della lista modenesi presenti nel pubblico. L'Altra Emilia-Romagna è stata invece rappresentata da Lorenzo Alberghini che si è recato direttamente a Modena in treno, cogliendo l'occasione per incontrare i pendolari e portare sul tavolo le loro istanze.

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Sanità e regione

sanita-elezioni-regionali-2014Bonaccini tenta di scaldare la campagna elettorale proponendo di dimezzare le liste d'attesa.
Il proposito sarebbe lodevole se non provenisse dal PD.
Il partito di Bonaccini infatti si è contraddistinto negli ultimi anni per aver chiuso interi reparti (ad esempio la chirurgia del Bellaria).
E' del tutto evidente che se si chiudono i reparti e non si predispongono ampliamenti in altre strutture gli effetti che si ottengono sono due: aumento delle liste d'attesa e maggiore ricorso alle strutture sanitarie private.
Ed è proprio li che vuole arrivare il PD stregato ormai da molto tempo dal liberismo berlusconiano: favorire la sanità privata!
Sono giunti all'attenzione delle cronache notizie inerenti alle infiltrazioni mafiose sul nostro territorio che riguardavano attività commerciali o imprese costruttrici. Poco si è detto a riguardo nel campo della sanità.
Cosa si sta muovendo in Emilia Romagna? Chi sono i colossi della sanità privata che operano nel nostro territorio? Il PD a chi vuole affidare la salute dei cittadino?
Il Gruppo Villa Maria (GVM) ad esempio a Bologna controlla Villa Alba ed ha recentemente acquistato la storica Villa Torri.
A capo di GVM troviamo il ragionier Ettore Sansavini chiacchierato milionario con ottimi rapporti col PD (aveva a libro paga Maurizio Cevenini) e con la Compagnia delle Opere (braccio imprenditoriale di Comunione e Liberazione).
Nel 2009 l'associazione “L'Occhio Verde” di Ravenna chiese conto alla Regione Emilia Romagna, quindi al PD di Errani e Bonaccini, dei rimborsi che Sansavini recepiva alla luce delle convenzioni in essere.

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